Non buttare il tuo smartphone, potrebbe contenere oro, puoi diventare ricco solo con un gesto: ecco di che si tratta
Il prezzo dell’oro continua a salire, rendendo più importante che mai conoscere quanto ne possediamo, anche inconsapevolmente. Non tutti sanno, infatti, che molti dispositivi elettronici presenti in casa contengono piccole quantità di questo prezioso metallo. Prima di gettare via apparecchiature guaste o inutilizzate, potrebbe essere interessante aprirle per verificare la presenza di oro.
Senza accorgercene, potremmo avere tra le mani un piccolo tesoro. L’oro, grazie alla sua eccellente conducibilità e alla resistenza all’ossidazione, viene spesso utilizzato nei componenti elettronici. Smartphone, computer e altri dispositivi contengono tracce del metallo, a volte persino di 22 carati. In particolare, lo si trova nelle schede madri, nei connettori placcati, nei processori e nella memoria RAM.
L’oro è presente nei dispositivi elettronici perché è uno dei migliori materiali disponibili per garantire la conduzione elettrica e la durata nel tempo. Ecco i motivi principali per cui viene utilizzato. L’oro è uno dei metalli più conduttivi in natura, superato solo da argento e rame. Tuttavia, a differenza di questi ultimi:
- – L’oro non si ossida né si corrode, nemmeno in ambienti difficili.
- – Mantiene prestazioni costanti nel tempo, anche se esposto all’umidità o ad agenti chimici.
Queste proprietà lo rendono ideale per i contatti e i connettori elettrici, dove una trasmissione affidabile del segnale è fondamentale. Nei circuiti elettronici, anche una minima ossidazione può compromettere la connessione elettrica. L’oro, essendo un metallo inerte, non si deteriora facilmente, garantendo che i dispositivi funzionino senza problemi per anni.
Quanto oro si nasconde nei dispositivi elettronici?
In uno smartphone è possibile trovare circa 1/3 di grammo d’oro, corrispondente a un valore di circa 2 euro, mentre nei computer la quantità scende a 1/5 di grammo, equivalente a circa 12 euro, secondo le attuali quotazioni. Sebbene non si tratti di cifre enormi, il recupero di questi materiali potrebbe rivelarsi utile e vantaggioso. Estrarre l’oro dai dispositivi non è semplice. È necessario separarlo dagli altri metalli attraverso processi chimici che richiedono l’impiego di acidi.
In Italia si utilizza una tecnologia chiamata “Romeo” (Recovery Of Metals by Hydrometallurgy), che permette di recuperare fino al 95% dell’oro presente nei dispositivi elettronici con un basso impatto energetico e ambientale.
Prima di disfarsi di vecchi dispositivi, è consigliabile affidarli a esperti del settore, che possono occuparsi del recupero dei materiali preziosi. Questo non solo evita sprechi, ma contribuisce anche alla sostenibilità , riducendo la necessità di estrarre nuove risorse.
In un momento storico in cui il valore dell’oro raggiunge nuove vette, ogni piccola quantità può fare la differenza. Non sottovalutiamo i tesori nascosti che abbiamo in casa!