Qual è il percorso di studi di Roberta Bruzzone: tutte le lauree e le qualifiche della famosa criminologa.
Con la rinnovata passione collettiva per il mondo del true crime, figure come Roberta Bruzzone sono sempre più in vista in televisione, sugli scaffali delle librerie e sui social. Criminologi, profiler e psicologi possono aiutare non solo a capire meglio che cosa passa nella mente dei criminali – materia indubbiamente piena di fascino e magnetismo morboso – ma anche come difendersi da situazioni potenzialmente pericolose e, perché no, salvarci anche la vita.
Ecco perché una criminologa pop come la Bruzzone ha così tanto successo: una donna forte, bella, intelligente e piena di conoscenza della sua materia, che sempre più persone vogliono perseguire come obiettivo di vita. Ecco perché sempre più giovani vogliono sapere il percorso di studi della profiler, per capire come riuscire ad arrivare ai suoi livelli di conoscenza e di visibilità. Ecco tutto il suo percorso di studi.
Nata a Finale Ligure nel 1973, Roberta Bruzzone è riuscita con il tempo a rendere pop la sua nobile e difficile professione di criminologa. Una figura fondamentale per la lotta al crimine da un lato e per la comprensione delle dinamiche delle menti deviate e criminali, dall’altro. Una branca della psicologia affascinante e impegnativa, che sempre più persone vorrebbero intraprendere, soprattutto dopo il rinnovato interesse per il true crime.
Sul curriculum vitae di Bruzzone emerge innanzitutto una laurea in psicologia criminale all’Università di Torino, la base da cui partire se si vuole costruire una carriera come profiler. Ma il lungo cv non si ferma qui e prosegue con un titolo di Bloodstain Pattern Analyst, ovvero analista delle macchie di sangue, negli Usa e una specializzazione in Analisi Comportamentale applicata, Criminalistica Applicata e Scienze Forensi.
Ai tanti titoli di studio Roberta Bruzzone ha ovviamente affiancato tanti anni di presenza sul campo in alcuni dei processi più noti della storia nera italiana, dalla strage di Erba, al delitto di Cogne, fino all’omicidio di Sarah Scazzi. Una carriera, quella di criminologa e profiler, senza dubbio non facile e impegnativa da tutti i punti di vista, non ultimo di quello emotivo, eppure estremamente appagante e affascinante, con la certezza, inoltre, di fare concretamente qualcosa di utile per i cittadini e la loro sicurezza e incolumità.