Isee 2025, non devi aspettare: ecco perché dovresti proprio farlo a gennaio, risparmi moltissimo e non lo sai. I dettagli.
Con l’arrivo del nuovo anno, è tempo di riflessione per molte famiglie italiane che si preparano a rinnovare la loro Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Il 2025 porterà con sé significative novità nel calcolo dell’ISEE, grazie a un emendamento della legge di Bilancio che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le famiglie possono accedere a prestazioni sociali e bonus. Ma cosa significa tutto ciò e come si può approfittare di queste novità sin da gennaio?
L’ISEE è un indicatore fondamentale per valutare la situazione economica delle famiglie in Italia. Serve per accedere a numerosi benefici e prestazioni sociali agevolate, come la carta “Dedicata a te”, le riduzioni delle rette scolastiche e le esenzioni dai ticket sanitari. In sostanza, più basso è l’ISEE, maggiori sono le opportunità di ricevere aiuti economici. La sua importanza è quindi cruciale per le famiglie che desiderano sfruttare al massimo le agevolazioni disponibili.
Novità per il 2025: cosa cambia nel calcolo dell’ISEE
Il 2025 porterà con sé un cambiamento significativo nel calcolo dell’ISEE, come evidenziato dal Ministero del Lavoro. Tra le novità più rilevanti c’è l’esclusione dal calcolo dell’ISEE dei titoli di Stato e di altri strumenti finanziari garantiti, come i libretti postali, fino a una soglia di 50.000 euro. Questo significa che le famiglie che possiedono risparmi in forma di titoli di Stato non vedranno penalizzato il loro ISEE, a patto che il valore totale non superi la soglia stabilita.
Questa modifica potrebbe rivelarsi vantaggiosa per le famiglie che hanno investito in strumenti finanziari, consentendo loro di abbattere il valore dell’ISEE e, di conseguenza, di accedere più facilmente a bonus e prestazioni sociali. Ad esempio, avere un ISEE inferiore potrebbe aumentare l’importo del bonus asilo nido, che potrà arrivare fino a 3.600 euro annui per famiglie con un ISEE sotto i 40.000 euro.
In aggiunta, un’altra novità significativa riguarda l’assegno unico. Le somme percepite a titolo di assegno unico non verranno più conteggiate nel calcolo dell’ISEE per le famiglie che richiedono agevolazioni legate alle nuove nascite, come il bonus asilo nido o il nuovo bonus bebè. Tuttavia, è importante notare che le somme ottenute attraverso l’assegno per i figli a carico continueranno a influenzare il calcolo dell’ISEE per altre prestazioni.
Come ottenere l’ISEE
Per ottenere l’ISEE, le famiglie devono compilare la DSU, un documento che raccoglie informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare. La DSU può essere presentata online sul Portale Unico ISEE del sito dell’INPS, accessibile tramite SPID, CIE o CNS, oppure recandosi presso un intermediario come un CAF. È fondamentale tenere a mente che l’ISEE ha validità annuale e scade il 31 dicembre dell’anno di riferimento, quindi è importante non procrastinare.
Un trucco per abbattere l’ISEE
Se non vuoi aspettare e desideri abbattere il tuo ISEE già a partire da gennaio, ci sono alcune strategie che puoi adottare. Primo, considera di rivedere la tua situazione patrimoniale. Se hai risparmi in titoli di Stato o libretti postali, verifica se il loro valore totale rientra nella soglia di esclusione di 50.000 euro. Se è così, potresti già essere in una posizione vantaggiosa.
Inoltre, fai attenzione alle somme percepite a titolo di assegno unico: se stai pianificando di richiedere bonus per nuovi nati, assicurati di tenere traccia delle tue entrate e di come esse influenzano l’ISEE. Infine, non dimenticare di tenere aggiornati i tuoi dati anagrafici e reddituali nella DSU, poiché eventuali incongruenze potrebbero comportare un calcolo errato dell’ISEE.
Queste novità e strategie, se utilizzate in modo consapevole, possono fare la differenza per molte famiglie italiane, soprattutto in un periodo in cui le difficoltà economiche sono palpabili. Non aspettare l’ultimo minuto: preparati per tempo e sfrutta al meglio le opportunità che il 2025 offre in materia di accesso a prestazioni sociali e bonus.