Le casalinghe sono figure fondamentali nella nostra società. Ecco allora come le Istituzioni vanno loro incontro
Non tutti riescono a maturare i contributi necessari per accedere alla pensione ordinaria. Tuttavia, l’INPS offre due possibilità anche per coloro che non hanno mai svolto un’attività lavorativa retribuita o che non raggiungono i requisiti contributivi minimi: la pensione casalinghe e la pensione sociale. Questi strumenti sono pensati per casalinghe, caregiver e persone che hanno dedicato la loro vita alla cura della famiglia, senza avere una retribuzione.
Le offerte dall’INPS rappresentano una risorsa importante per casalinghe, caregiver e chi non ha mai lavorato, garantendo un minimo di sicurezza economica anche a chi non ha potuto accumulare contributi lavorativi. È fondamentale informarsi e valutare con attenzione quale soluzione sia più adatta alla propria situazione.
La pensione casalinghe: un’opzione previdenziale dedicata
La pensione casalinghe è riservata agli iscritti al Fondo Casalinghe, un fondo di previdenza istituito per chi svolge lavori di cura non retribuiti a favore della famiglia. L’iscrizione è volontaria e si rivolge a uomini e donne che non hanno altre forme di reddito pensionistico o lavorativo. È una scelta che integra, ma non sostituisce, l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici per le persone tra i 18 ei 65 anni.
Per accedere alla pensione casalinghe è necessario:
Iscriversi al Fondo Casalinghe INPS tramite patronato o online.
Versare contributi a partire da un importo minimo di 26 euro al mese (circa 310 euro annui per ottenere un anno di contributo).
Con almeno 5 anni di contributi versati, si può ottenere:
Una pensione di inabilità in caso di invalidità totale al lavoro. Una pensione di vecchiaia a partire dai 57 anni, purché l’importo maturato sia superiore all’assegno sociale maggiorato del 20%. Se i contributi versati non sono sufficienti a garantire un minimo previdenziale, essi rimangono silenti e non possono essere utilizzati per totalizzazioni o ricongiunzioni con altri fondi.
Quanto si percepisce con la pensione casalinghe? L’importo dipende esclusivamente dai contributi versati e dal sistema di calcolo contributivo. Per esempio, con 35 anni di versamenti minimi, si può ottenere una pensione di circa 1.000 euro al mese . Gli importi sono soggetti a rivalutazione periodica in base all’andamento del PIL.
Chi non è iscritto al Fondo Casalinghe o non riesce a maturare i requisiti contributivi, può accedere alla pensione sociale, a condizione di rispettare determinati criteri:
Età minima di 67 anni.
Residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni.
Cittadinanza italiana, europea (se iscritti all’anagrafe comunale), o extracomunitaria con permesso di soggiorno di lungo periodo.
Reddito personale inferiore alla soglia annuale stabilita dall’INPS.
L’importo della pensione sociale è di circa 534 euro al mese per 13 mensilità. L’assegno viene erogato in misura piena solo se il richiedente non ha alcun reddito. In caso di reddito personale o familiare, la somma può essere ridotta.
Soglie di reddito per l’accesso alla pensione sociale:
Senza coniuge : reddito personale annuo massimo di 6.947 eur
Con coniuge : reddito familiare massimo di 13.894 euro.
Se il richiedente ha un reddito personale o familiare entro queste soglie, l’assegno è erogato in misura proporzionale, con importi che partono da 435 euro mensili.